Pillole di Futuro @ Università Ca’ Foscari

Pillole di Futuro @ Università Ca' Foscari Venezia - LocandinaMartedì 19 febbraio a San Giobbe (Venezia), grazie alla collaborazione tra Marketing Arena e Marketers Club, si è svolta la terza edizione di Pillole di Futuro. Nove ospiti, dieci minuti a testa per raccontare la propria storia, presentati di Giorgio Soffiato e Francesco Favaro.

Visto il pubblico formato in prevalenza da studenti, il focus degli interventi è stato proprio il ventaglio di possibilità che si prospettano per un giovane una volta finita l’università.

E’ stato molto interessante notare come lo stile del discorso fosse totalmente differente a seconda del percorso di vita intrapreso da ognuno. Infatti, seppur con solo dieci minuti a testa, i diversi ospiti sono riusciti a dare un assaggio, una “pillola”, di ciò che caratterizza il loro mondo. Impossibile non notare la differenza di vedute ad esempio tra Ilaria Papparella, rappresentante di Tecnoverde, una piccola azienda specializzata in progettazione, realizzazione e manutenzione del verde e Luca Schibuola, web manager di Banca Ifis. Una, caratterizzata dalla tipica modestia del piccolo imprenditore veneto, orientata al territorio, al miglioramento dell’impresa familiare e l’altro, manager di banca, orientato alla soddisfazione del cliente, al miglioramento del prodotto, alla reputazione dell’impresa.

Giorgio Soffiato @ Pillole di Futuro (Università Ca Foscari Venezia, 19 febbraio 2013)

O ancora alla differenza tra Alessandro Biggi (20lin.es) [n.d.r. ne abbiamo parlato anche qui], Filippo Tognola (Mind the Place), e il team di XY Resize, un gruppo di classici start upper in cerca di massa critica da attrarre sulla propria piattaforma e di un modello di business che sia sostenibile, e Nicolò Ghibellini, avvocato 2.0 che invece guarda alle nuove tecnologie come ad un nuovo ambito di applicazione della propria materia.

Pur essendo il background, la formazione e la visione del mondo così diversi da ospite ad ospite, è stato interessante notare come dal punto di vista dei valori alla base del proprio percorso ci fosse una sostanziale convergenza. Tutti hanno sottolineato l’importanza di riuscire a divertirsi col proprio lavoro, di essere appassionati di quello che si fa. Oltre a questo, l’importanza di porsi in questo contesto sempre mutevole in maniera attiva, non subire i cambiamenti ma anzi diventarne il motore essendo disposti a mettersi in discussione, senza ancorarsi a routine e modi di fare che in passato hanno garantito un certo successo e una certa dose di tranquillità.


tecnoverdeProprio questo aspetto è stato lampante nella presentazione di Ilaria (Teconoverde), che pur avendo preso in mano un’azienda familiare (tradizionalista di default) si è accorta di non poter restare ferma in un mondo che cambia continuamente. Vedere un’azienda agricola connessa alla rete attraverso l’uso di blog, twitter e facebook in virtù di una disintermediazione con il cliente o con l’utilizzatore finale non è certo cosa da tutti i giorni (perlomeno nel Nord-Est).

Il concetto di disintermediazione ritorna più volte da un intervento ad un altro. Sta diventando un vero punto di rottura rispetto al passato (soprattutto per chi si occupa di servizi), grazie allo sviluppo delle tecnologie dell’informazione. La comunicazione diretta con il cliente sta diventando infatti per molti più che fonte di vantaggio competitivo, un obbligo per non rimanere indietro rispetto ai concorrenti, visto che i cambiamenti che ne derivano sono difficilmente reversibili.

La maggior partecipazione, la possibilità di dire la propria opinione, di mettersi in comunicazione in tempi rapidi con l’azienda, di scambiarsi informazioni sui prodotti, conferiscono al consumatore un potere a cui difficilmente rinuncerà. Vedere in settori generalmente tradizionalisti soggetti che si innovano in questo senso lascia di certo una sensazione di piacevole sorpresa.

rendimax

Oltre a Tecnoverde, molto interessante da questo punto di vista è stata la presentazione di Luca (Banca Ifis) su Rendimax, un conto deposito sviluppato a partire dalle opinioni dei clienti raccolte sul Web. Tramite il sito, facebook, twitter e il blog si sono raccolte feedback in merito alle caratteristiche desiderabili e a partire da queste si è sviluppato il prodotto bancario. Il contatto con la clientela non si è esaurito nello sviluppo del prodotto ma si mantiene costante per l’intero ciclo di vita della relazione con il cliente. Ciò da un lato espone l’azienda ad un confronto diretto con lo stesso, dall’altro conferisce credibilità, senso di partecipazione e di equità.

Interessante quindi perchè strano a parer mio vedere un caso di disintermediazione nel settore bancario visto nell’immaginario collettivo come un settore casa di poteri forti, poco partecipativo, dove il potere contrattuale del cliente se non centro di interessi politici ed economici importanti, è limitato a “accetto le condizioni”, “firmo il contratto”.

 

Andrea Usai

3 risposte a “Pillole di Futuro @ Università Ca’ Foscari

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